DWEB Intervista a Mark Harmon, La Repubblica delle Donne

Mark il Detective

INTERVISTA / Attore, falegname, bravo padre, marito fedele. Protagonista della serie thriller Ncis, dove recita il ruolo carismatico del tostissimo agente Leroy Jethro Gibbs
di Silvia Bizio
Nel 1986 la rivista americana People lo nominò "Uomo più sexy del mondo": ma allora Mark Harmon, al suo primo successo grazie al ruolo del seducente dr. Caldwell nel serial tv ospedaliero St. Elsewhere, pensava al lavoro. E ci rise sopra. "Il palmarès del sex-appeal me lo diedero 4 redattori che non sapevano cos'altro inventarsi, non fu certo una scelta, un'elezione dei fan. Significa solo che il mio p.r., chiunque fosse a quel tempo, fu bravo a vendermi". Ma Harmon, a 55 anni, è ancora attraente con i suoi capelli brizzolati e i penetranti occhi azzurri. È di nuovo all'apice del successo come protagonista del telethriller Ncis, in cui ha il ruolo del tostissimo agente Leroy Jethro Gibbs, capo di un team di detective impegnato a indagare su casi criminali in cui potrebbero essere coinvolte la Navy americana e il corpo dei Marine.

Alla quarta stagione, Ncis (acronimo del Naval Criminal Investigative Service, realmente esistente), è oggi una delle serie più gettonate, negli Usa e non solo, "battuta" solo da reality show come American Idol.
Harmon fu scritturato per il ruolo del carismatico Gibbs dal produttore Don Bellisario, che l'aveva notato nei panni dell'agente Donovan in The West Wing nel 2002. "In Mark ho visto subito una presenza molto controllata, una forza quieta", dice Bellisario. "Era proprio ciò che cercavo. Gibbs "è" Mark, un duro dal cuore tenero, un maschio suggestivo come lui". Harmon ha confermato qui le sue doti magnetiche di star del video: "nominato" all'Emmy Award nel '77, per la parte del veterano di guerra in Eleanor and Franklin: The White House Years, nell'89 è stato un gigolò accanto a Liz Taylor nel remake di La dolce ala della giovinezza di Tennessee Williams e anche nella serie Moonlighting, in Chicago Hope e nel telefilm From the Earth to the Moon prodotto da Tom Hanks.

Al cinema ha avuto successi alterni: dopo il promettente debutto, nel '78, in Arriva un cavaliere libero e selvaggio, si contano molti prestigiosi ruoli-cameo. In The Presidio insieme a Sean Connery, in Wyatt Earp con Kevin Costner, e poi Assassini nati, Via da Las Vegas, Freaky Friday (2003), dove corteggia Jamie Lee Curtis. Sposato da 20 anni con l'attrice Pam Dawber, da cui ha avuto i figli Sean (19 anni) e Ty (15), il californiano Harmon, incontrato a Beverly Hills non distante da dove vive, è in forma smagliante. Uno splendido 50enne.

Mark, come spiega il successo di Ncis?

Premetto che di quel mondo non sapevo quasi nulla. Nel decidere se accettare o no la parte, mi sono regolato come mi suggerì tanti anni fa Karl Malden, uno dei miei maestri: "Segui sempre la prima impressione che hai dopo aver letto la sceneggiatura. È quasi sempre quella giusta". In questo caso era buona. Ed eccomi qui. La serie è imperniata su un gruppo di persone di ceto medio-basso, se non proprio proletario, che lavorano duro, con abilità, e si considerano servitori del bene pubblico. Nel fascino delle storie c'è la risoluzione del crimine, naturalmente, ma anche altro. Perché i caratteri sono ben rifiniti, ha un buon ritmo narrativo, sorprende con i suoi cambiamenti, i colpi di scena. Questo alla gente piace. Poi è multigenerazionale: un personaggio ha 73 anni, David McCallum, ma Cote de Pablo ne ha 27. Infine, nel Nics il 20 per cento degli agenti sono donne, considerate le migliori nelle fasi interrogative.

Cosa ha imparato lavorando in Ncis?

Che è un lavoro che non potrei mai fare nella vita reale. Troppo difficile, rischioso. La vera Ncis ha circa 2.400 impiegati, con uffici in trentun Paesi. Indagano su tutti, terroristi o hacker di computer, basta che possano danneggiare la Marina. Del resto pure noi, sul set, non scherziamo: ci stiamo 16 ore al giorno di media. L'anno scorso è stato quello il nostro ritmo di riprese, per nove settimane filate, sei giorni la settimana.

Crede che in qualche modo il programma appoggi le politiche dell'amministrazione Bush?

Non vorrei addentrarmi in questa materia. Però il Ncis svolge solo lavoro tecnico per l'amministrazione. La nostra serie si riferisce a scenari, casi reali, spesso hanno a che fare col problema della sicurezza: ma dire che per questo appoggi Bush mi pare esagerato. In fondo è pur sempre un avvincente giallo.

Si diverte ancora a recitare?

Moltissimo. Il lavoro mi rende felice, sono contento di alzarmi al mattino, andare sul set. Spesso se riesco a interpretare ruoli che prima non avevo avvicinato. Da giovane ho lavorato come falegname, provavo la stessa voglia di far bene che provo ora da attore. Come con il legno, se rifinisci bene un materiale il tuo lavoro durerà a lungo. Anche al cinema o in tv. Per esempio, ora mi piacerebbe dirigere qualche episodio di Ncis.

Anche Harrison Ford faceva il falegname prima di sfondare con Guerre Stellari. Ne avete mai parlato?

Certo. Però Harrison lavorava in proprio, io no. Mi assumevano a cottimo, ma ero bravo con chiodi, pialla e martello. Anch'io mi sono costruito una casa con le mie mani, anche se non potrei davvero dire di essere oggi un buon falegname!

Lei è anche un bravo padre di famiglia...

Sono padre prima, attore dopo. E marito di una splendida donna con cui divido tutto. Una vera fortuna. Pam è incredibile: insegna arte tre volte la settimana, porta in giro i ragazzi tutti i giorni, alle lezioni e alle attività sportive. È attrice pure lei, ogni tanto le offrono delle parti nei serial tv. Io la aiuto nei weekend, ogni tanto mi alzo a preparare la colazione, accompagno i figli a scuola prima d'andare sul set. Ma è raro.

Chi lavora con lei elogia la sua generosità, la sua professionalità sul set. È sempre così?

Miglioro con l'età. Ho avuto la fortuna di iniziare con grandi attori, Karl Malden, Michael Caine, Jose Ferrer, che mi hanno insegnato l'importanza della collaborazione fra colleghi. Un progetto riguarda tutti, non uno solo, soprattutto in una serie tv. La porta del mio trailer [la roulotte-camerino, ndr] è sempre aperta.

Di solito cosa fa quando non lavora?

Viaggio con la mia famiglia sul nostro Rv Airstream del 1972, io stesso l'ho restaurato. Andiamo a Lake Arrowhead, 2 ore da Los Angeles: abbiamo uno chalet, un posto di sogno tra le montagne di S. Bernardino. Ncis mi lascia poco tempo e per fortuna il set principale è vicino casa, posso fare colazione con mia moglie, i miei figli, tornare per cena. Il lavoro sodo non mi ha mai spaventato, mi tiene in forma. È un tratto che ho preso da mio padre, che viene dalle acciaierie di Gary, Indiana. Il suo modo blue collar, operaio, di affrontare la vita, m'ha influenzato in tutto: la mia etica, come la sua, è stata sempre lavorare seriamente, qualsiasi cosa tu faccia. Per lui, la cosa più importante era dare il 100 per cento di se stesso. Non esisteva un fallimento finché davi tutto quel che potevi. Se davi meno, era il fallimento! Quand'ero giovane, per me era difficile capirlo: ci ho messo un po', ma ora ci sono arrivato.

L'età la fa sentire più sexy, come il suo look suggerisce?

Non ci penso affatto. La fedeltà ventennale a mia moglie è la dimostrazione che fuggo le tentazioni. Per me la bellezza della longevità emerge dal lavoro, dalla capacità di crescere, saper cambiare. Cerco di farlo con i miei personaggi.

Sembrava che Gibbs non tornasse, dopo la fine della terza stagione, quando aveva deciso di dimettersi dalla Ncis. Poi?

Gibbs torna per un caso complicato. Ziva De Pablo assiste a un omicidio politico, opera del suo ex partner, agente del Mossad. L'Fbi la controlla. Gibbs, fuori dall'unità, torna da consulente civile. Ho dovuto farmi crescere i capelli, dopo tre anni di taglio militare, lasciare la barba incolta. Ci sono andato a nozze!




Edited by accipippi - 3/8/2017, 08:29

e quando ci viole ci vuole!